La tremenda odissea di rinvii che ha travolto Cyberpunk 2077 sembra non avere fine. CD Projekt Red, casa di sviluppo del videogioco che da aprile 2020 ci è stato consegnato a dicembre, ha annunciato ieri con tweet dal proprio account ufficiale Twitter che non riusciranno a rispettare la scadenza prevista per fine febbraio per la patch 1.2, come era stato precedentemente programmato.
“Il nostro obiettivo per la patch 1.2 va oltre quelli di tutti gli altri update precedenti”; “Stiamo lavorando su numerosi miglioramenti alla qualità del gioco e aggiustamenti e abbiamo ancora del lavoro da fare per assicurarci di raggiungere l’obiettivo. Considerando questo, stiamo ora puntando a un rilascio per la seconda metà di marzo“.
Queste le parole rilasciate da CDPR, che non possono far tornare in mente i presunti leak pubblicati mesi fa da uno sviluppatore anonimo, che caldeggiava ampiamente la possibilità che la patch non sarebbe stata disponibile prima della metà di marzo e prevedeva un piano di rilancio del gioco tramite aggiornamenti e patch sul lungo periodo (in stile No Man’ Sky, per intenderci).
Ad aver influito sul ritardo, oltre la mole dell’aggiornamento, che stando alle parole del team dovrebbe offrire enormi miglioramenti qualitativi e di performance (in un vecchio comunicato di dicembre Adam Kicinsky, CEO della compagnia, rassicurava i possessori della versione old-gen su come questo aggiornamento avrebbe avvicinato la loro versione il più possibile a quelle next-gen/Pc), c’è anche la questione dell’attacco hacker subito dalla software house polacca qualche settimana fa, che ha costretto gli stessi dirigenti e dipendenti a dover rivedere momentaneamente le priorità e le modalità lavorative.
Noi non possiamo fare altro che aspettare nella fiducia che CD Projekt riprenda i lavori il prima possibile e riesca a pubblicare una patch che renda giustizia tanto al gioco quanto ai giocatori, ovviamente sempre più frustrati da uno dei lanci videoludici più complicati di sempre.
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