Il nuovo titolo di Men of War in uscita su Steam questo 20 settembre, figlio dell’ucraina casa di sviluppo Best Way e pubblicato da 1C. avrà sulle spalle il peso della storia d’una saga che, nei primi del duemila, si è saputa conquistare una fanbase affezionata ed ora dopo 10 anni di inattività torna sul mercato per riconquistarlo; nonostante altre software house nel frattempo abbiano tentato di occupare la stessa nicchia (vedi Gates of Hell: Ostfront).
Gameplay
I giocatori del genere RTS probabilmente saranno abituati ai più recenti giochi della saga di Company of Heroes, Age of Empires o ancora alla classica serie Warcraft dove il gran numero di unità crea un distacco verso le unità che vengono manipolate come fossero pezzi di una scacchiera. Invece la feature principale che ha sempre contraddistinto la saga di Men of War è la possibilità di controllare direttamente le unità. Dai singoli fanti leggeri all’artiglieria pesante fino ai carri armati, intorno al cui posizionamento e mira spesso si gioca l’esito del match. Questo ha sempre permesso un grande dinamismo delle azioni concentrate in piccole unità, mentre un singolo colpo di bazooka sarà in grado di distruggere un carro medio ogni singolo cannone potrà rendere inutilizzabile qualunque carro nelle giuste condizioni.
Storia
Purtroppo viene meno uno degli aspetti che avevano contraddistinto la saga fin dalla sua concezione: una storia coinvolgente dove i singoli soldati generici, ognuno con il proprio nome e cognome, sono i protagonisti. Questo però è bilanciato su Men of War II dall’ampia disponibilità di mappe, unità, effetti grafici già annunciati nei trailer ufficiali.
Mod
Come nei precedenti capitoli della saga la componente sandbox data dalle mod costituirà una colonna portante dell’esperienza. Gli sviluppatori infatti hanno annunciato il completo supporto allo sviluppo di mod tramite un editor, che darà a tutti la possibilità di creare la propria mappa specializzata come nei precedenti capitoli.
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