Garten of Banban è un “gioco” rilasciato su Steam il 6 Gennaio. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un survival horror ambientato in un asilo abitato da diversi robot che intrattengono i bambini. Nello specifico, ci troviamo in un’area sotterranea di esso in cui invece di essere accolti dagli stessi robot giocosi ed affettuosi saremo inseguiti da delle versioni aggressive di questi ultimi.
O, almeno, questo è quello che ci viene promesso. Invece ci troviamo a risolvere dei puzzle talmente semplici che un neonato potrebbe risolverli senza mani. Toh, il caso vuole che il target sia proprio quello…
A conti fatti Garten of Banban non è altro che una demo di neanche 30 minuti creata per alimentare l’entusiasmo per un sequel (annunciato 21 ore dopo il rilascio del primo “capitolo”) e per vendere merchandise (anche esso reso disponibile in pochissimo tempo). Ah, e sulla pagina di Steam gli sviluppatori non si sono presi neanche la briga di elencare i requisiti minimi…
Quindi perché sto scrivendo questo articolo? Perché sto cercando di demolire un giochino creato da uno studio indie?
Beh, il problema è che forse ci siamo dimenticati le motivazioni dietro il lavoro degli sviluppatori indipendenti:
Un giocatore sa cosa vogliono i giocatori.
Inoltre la figura dello sviluppatore indie era vista con rispetto perché rappresentava l’esatto opposto degli studios tripla-A, che invece venivano additati con l’accusa di essere avidi e fregarsene della qualità.
E questo era specialmente evidente nel genere horror, basti vedere capolavori come Amnesia e Penumbra, che seppure prodotti con risorse limitate hanno raggiunto lo status di cult. Ma ho notato la tendenza, in concomitanza con l’uscita del primo Five Nights at Freddy’s di provare troppo duramente a creare un prodotto che venda, piuttosto che un prodotto fatto bene. Mi spiego meglio: nella mia recensione di Project Playtime (che trovate qui) ho lasciato trasparire un certo grado di disprezzo per il suo publisher, la Enchanted Mob. Questo perché porre come target di un gioco horror dei bambini è sbagliato, ma estremamente lucrativo. Ovviamente questa gente lo sa bene, altrimenti questi obbrobri non vedrebbero mai la luce del sole.
Garten of Banban è indifendibile. È una demo cortissima, i puzzle sono noiosi, non fa minimamente paura, ed è una patetica manifestazione di tutto ciò che non va bene nella scena indie. Un misero tentativo di fare soldi, che sta avendo successo grazie ad un sistema rotto.
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