Naoki Hamaguchi, game director di Final Fantasy 7 Rebirth ma prima di tutto appassionatissimo della saga di Square, ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Bloomberg che lo sviluppo del secondo capitolo della trilogia remake stia procedendo in modo alquanto fluido e sinergico.
Spicca su tutte questa dichiarazione del director nipponico: “Siamo stati in grado di lavorare insieme come una squadra, ottenendo questa grande fluidità e questo ritmo nello sviluppo del gioco”. Hamaguchi ha tenuto a specificare che ciò sia stato possibile grazie al fatto che la stragrande maggioranza del team di sviluppo sia rimasta la medesima di Final Fantasy 7 Remake (parliamo più o meno dell’85%).
A tutto ciò si potrebbe anche aggiungere il fatto che buona parte degli asset presenti in Final Fantasy 7 Rebirth saranno direttamente presi dal capitolo precedente, essendo nel concreto un sequel diretto di quest’ultimo.
Ciò che salta subito all’occhio, parlando della produzione per quanto sia stato fatto vedere fino ad ora, è il perfetto (almeno all’apparenza) mix tra tradizione ed innovazione: alla storia rielaborata (che ha destato non poche controversie) e alle ambientazioni rivisitate, si affiancherà da tradizione una vasta gamma di minigiochi e faranno ritorno figure iconiche della saga, come il Cait Sith. Hamaguchi ha inoltre annunciato il ritorno dei Numen (protettori del destino), che spiega quindi anche il ritorno “anomalo” di Zack.
Final Fantasy 7 Rebirth sarà disponibile come esclusiva temporale PS5 dal 29 febbraio 2024, e ci si aspetta che possa far innamorare sia i veterani della saga, sia i neofiti.
Fonte: Bloomberg
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