Nel panorama digitale c’è un nome che sta emergendo con forza, quello di Bluesky. Il social network che si presenta come un’alternativa innovativa a X (ex Twitter). Concepito da Jack Dorsey nel 2019 e lanciato come progetto indipendente nel 2021, Bluesky ha intrapreso una strada di crescita vertiginosa, attirando l’attenzione di milioni di utenti. La piattaforma ha già raggiunto quasi 18 milioni di iscritti, con un ritmo impressionante di 11,7 nuove iscrizioni al secondo.
Le origini di Bluesky
Bluesky nasce da un’idea ambiziosa: decentralizzare i social media. Dorsey, allora CEO di Twitter, lo aveva immaginato come un modo per trasformare il microblogging in un ecosistema aperto. Dopo l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, il progetto ha preso una direzione autonoma, costituendosi come una Public Benefit Limited Liability Company (PBLLC) con obiettivi chiari: libertà di espressione, maggiore privacy e controllo degli utenti.
Un social decentralizzato
La caratteristica distintiva di Bluesky è la sua infrastruttura basata sul protocollo AT. Questo sistema open-source consente interoperabilità tra diverse app social, offrendo agli utenti la possibilità di condividere contenuti tra piattaforme che utilizzano lo stesso protocollo. Ciò garantisce un controllo diretto dei dati personali e una protezione dall’accentramento tipico di piattaforme come X o Threads.
Bluesky permette agli utenti di creare e gestire server indipendenti, stabilendo regole personalizzate e archiviando i propri dati in autonomia. Questa decentralizzazione, oltre a garantire maggiore sicurezza e libertà, rappresenta un forte segnale di discontinuità rispetto ai social tradizionali, spesso criticati per decisioni centralizzate e unilaterali.
Funzioni familiari ma con un twist
Pur ricordando X in alcune funzioni, come i post (detti “skeets”, con un limite di 256 caratteri), i “mi piace” e le ripubblicazioni, Bluesky introduce strumenti innovativi. Tra questi, lo strumento collaborativo Ozone, che consente agli utenti di moderare le community in modo partecipativo, rappresenta un importante passo avanti rispetto ai tradizionali team di moderazione.
Inoltre, la possibilità di bloccare utenti senza compromessi e linee guida rigide contro discorsi d’odio o estremismo hanno attirato molti critici delle politiche di moderazione di Musk su X.
Una frecciata a Musk?
Bluesky non nasconde la propria missione. Sul suo sito si legge: “La nostra esperienza online non deve dipendere da miliardari che prendono decisioni unilaterali su ciò che vediamo”. Una chiara allusione all’approccio adottato da Elon Musk su X, spesso criticato per scelte controverse come l’allentamento delle regole sui contenuti e le modifiche al sistema di blocco.
Il futuro di Bluesky
Con un team dedicato e una base utenti in continua crescita, Bluesky rappresenta un’interessante alternativa nel panorama dei social network. Pur essendo ancora presto per stabilire se potrà scalzare X, i recenti numeri e l’entusiasmo degli utenti indicano che la sfida è appena iniziata. La decentralizzazione e la promessa di una maggiore libertà potrebbero segnare una svolta storica nel modo in cui viviamo i social media. Bluesky non è solo un social network: è un esperimento sul futuro della comunicazione digitale. Riuscirà a mantenere le sue promesse? Solo il tempo lo dirà, ma una cosa è certa: l’era dei social centralizzati è ufficialmente messa in discussione.
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