Genshin Impact, action RPG con sistema di monetizzazione gacha, prodotto dallo sviluppatore cinese miHoYo, è attualmente al centro di una serie di polemiche dovute alla censura di alcuni termini tra cui “Taiwan” e “Hong Kong” nella sua chat di testo.
Il problema è stato inizialmente portato alla luce dal giornalista di settore Kazuma Hashimoto, che tramite un video postato sul suo Twitter (che trovate in coda all’articolo) ha annunciato di non voler più parlare del titolo, come forma di protesta. Non è la prima volta che un gioco proveniente dalla Cina vede al proprio interno forme di censura di questo o altro tipo, dovute alle leggi del governo che prevedono l’oscuramento di “tutto ciò che potrebbe potenzialmente minacciare l’unità e l’integrità della nazione“.
Alcuni titoli come ad esempio l’horror taiwanese Devotion, dei Red Candle Games, sono stati addirittura eliminati dalle piattaforme online cinesi prima, e globalmente poi, a causa di alcuni elementi in game che schernivano il presidente Xi Jinping. I produttori di altre nazioni hanno spesso creato delle versioni dei propri prodotti appositamente per il mercato cinese, alternative a quelle distribuite altrove, che si adeguavano alle leggi nazionali.
Il successo globale di Genshin Impact unito alla complicata situazione di Hong Kong degli ultimi mesi hanno permesso che questa notizia guadagnasse una notevole attenzione da parte di Internet, che su forum e siti di settore e non, vede decine di discussioni sull’argomento.
Here is a clip I just recorded. Just in case if this changes for whatever reason here is recorded proof. The entire word "Kong" has been censored in Genshin Impact. pic.twitter.com/JCWjOEUBaf
— Kazuma Hashimoto (@JusticeKazzy_) October 6, 2020
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